sabato 21 maggio 2011

Raperonzolo:le nozze alchemiche o l'unione degli opposti


                                                          

Sono molti gli aspetti di questa splendida fiaba che mi attirano intuitivamente. Non posso fare a meno di essere affascinata da alcuni elementi che hanno catturato subito la mia immaginazione.  L'analogia fra il muro che protegge il giardino della maga e i muri circolari della torre dove Raperonzolo verrà rinchiusa; l'immagine del giardino segreto e proibito che racchiude la conoscenza; il canto della fanciulla simile a quello di un uccello del cielo; il ruolo giocato dal marito della madre e dal principe; l'immagine dei capelli resi accesso al segreto della torre e il loro riferimento all'oro e al sole; la tensione  sotterranea che avverto in ogni elemento simbolico relativo alle due forze che si contrappongono e si mescolano continuamente.  Maschile e femminile.Come se lo scopo ultimo della narrazione fosse l'unione di queste due qualità che dall'inizio si compenetrano.Ogni elemento femminile contiene una specificità fortemente maschile e solo quando viene riconosciuta diventa manifesta realizzando l'unione finale. Attenzione, non sto parlando dell'unione semplice fra fanciulla e principe ma della presenza dell'elemento attivo maschile assopito nella fanciulla e visibile all'esterno attraverso elementi ben precisi e della voce del femminile che attrae il principe e che agisce da richiamo, da nostalgia del proprio stesso femmnile nel principe. La vera unione non è realizzata nello stare insieme da maschio e femmina (come marito e moglie , recita la fiaba) ma nell'unificazione dei due principi all'interno di sè con l'aiuto del nostro opposto. Il principe dà vita alla parte attiva latente nella Fanciulla, lei dà vita alla parte ricettiva del principe. Ma tutti e due per riconoscere ciò che li abita hanno bisogno dell'altro. Ecco che l'illusione della completezza presente nel semplice stare insieme viene spazzata via per lasciare posto al vuoto e all'apparente solitudine dove la nostalgia e la ricerca dell'opposto ci rende percettivi ed attivi nello stesso tempo.
Come avviene tutto questo nella fiaba? Quali sono gli elementi che mi hanno parlato a questo riguardo?
La madre desidera un figlio e ad un certo punto "sente" che le sue preghiere sono esaudite. Chiedo e sento sono due elementi opposti di azione e percezione che insieme annunciano la nuova vita.
La madre, nella sua attesa desidera qualcosa di preciso e non si accontenta d'altro. I raperonzoli sono quasi la predestinazione della fanciulla che verrà: contengono la conoscenza da un luogo segreto e proibito, un luogo riparato da sguardi indiscreti e regno femminile di conoscenza e di mistero. La conoscenza non è solo femminile ,contiene tutte le parti , è indivisibile. A questo proposito volevo portare all'attenzione il fatto che nella fiaba non si parla di strega ma di maga, di una persona che cerca la conoscenza di un'altra dimensione possedendo contemporaneamente il sapere della natura.
 Mi ha colpito  l'accostarsi di elementi opposti che concorrono alla realizzazione della nuova vita: il marito della donna sarà l'uomo coraggioso che valica il muro per prendere le piante proibite. E' lui che prende l'iniziativa mentre la moglie ne ha l'ispirazione. E' lui che affronta l'ignoto, l'altra dimensione, per amore della moglie quasi questo fosse il suo compito e la sua missione nel determinare la vita futura della fanciulla.
Il concorrere di queste due qualità darà vita ad un essere che conterrà queste stesse qualità.
Ma saranno sopite e dovranno manifestarsi per realizzarne la natura poco a poco.
La maga reclama infatti la "sua "creatura". La creatura destinata alla conoscenza e all'unione degli opposti.
La chiama Raperonzolo.Un nome maschile. Quando la fanciulla compie dodici anni, ossia quando lo sviluppo sessuale la rende visibilmente femmina e quindi la colloca in un solo genere, la maga la isola dal mondo.
Forse per preservare anche "l'altra qualità" che nel mondo andrebbe perduta, relegando la fanciulla ad un ruolo univoco e limitandone la conoscenza. In questa fase di apparente passività infatti, i capelli color del sole (elemento maschile) diventano lunghissimi e bellissimi  e non esprimono solo la femminilità della fanciulla ma anche la sua forza intinseca, "l'altra qualità". Raperonzolo è racchiusa in una torre circolare (elemento femminile) dalla forma fallica (maschile). Canta come un uccello del cielo (l'altra dimensione) e passa le sue giornate in contemplazione recettiva. Anche per il principe si presenta una situazione di evoluzione: udendo il canto della fanciulla non può fare a meno di esserne "fatalmente" attratto come se il ricordo sopito della qualità femminile presente in lui si fosse risvegliato. Anche lui , come il padre di Raperonzolo escogita un sistema per valicare la torre, per accedere ad un contenuto segreto e protetto. Ma per fare questo usa un modo non suo, copia la modalità della maga e agisce "di nascosto", senza consapevolezza. I due si incontrano e Raperonzolo teme il principe prima di arrivare a riconoscerlo come opposto non pericoloso..
Si tratta ancora di un opposto esterno a lei, non riconosciuto e interiorizzato. I due si incontrano tutte le sere e stanno insieme. Progettano la fuga di Raperonzolo grazie all'uso di una scala di seta.
La fanciulla curiosamente non si offre di tagliare la treccia per scendere entrambi, non usa la sua forza . Attende l'intervento del principe, di un'iniziativa esterna. Ma ecco che "inavvertitamente"svela alla maga la verità e così facendo rompe lo schema di dipendenza dalla maga e dal principe. L'evoluzione  avviene in modo traumatico ma è partita proprio dalla fanciulla che ha svelato il segreto.
I capelli vengono tagliati dall'esterno, la forza le viene sottratta.
Ciò che non è stato usato viene allontanato e la sua mancanza si rende evidente all'esterno.

Raperonzolo è abbandonata inerme nel deserto, nel luogo-non luogo per eccellenza dimora dell'eremita, dell'asceta in attesa di qualcosa di sconosciuto, di una segno o una risposta. Si trova in ascolto e in isolamento totale, più ancora che nella torre. Ora le due qualità devono realizzarsi dal dentro.
L'unione deve manifestarsi dando vita ad un nuovo essere consapevole. Non a caso Raperonzolo nel deserto partorisce due gemelli (maschio e femmina) che sono appunto la manifestazione fisica di questa unità.
Al principe , sempre dalla maga, ossia dalla conoscenza superiore, viene sottratta la sua Signora Amata, ossia la sua anima profonda che egli vedeva riflessa nel femminile della fanciulla.
Egli dovrà"umiliarsi" , abbassarsi e sviluppare un'altra vista che gli permetta di ritrovare ciò che ha perduto.
In preda alla disperazione, viene sopraffatto dal vuoto della perdita e si getta dalla torre. Rimane accecato e vaga piangendo e lamentandosi, nutrendosi di ciò che la vegetazione spontanea gli offre. Diventa ricettivo, si lascia abitare dal sentimento, diventa consapevole di ciò che ha perso e comincia a cercarlo.
E' il principe infatti che "trova" Raperonzolo grazie al suo udito divenuto "sottile" e la riconosce grazie al suono della voce, la stessa che aveva udito il giorno del suo "risveglio". Raperonzolo, con le lacrime "feconde"del femminile gli ridona la vista rendendolo unito e consapevole.
Ora i due sono completi in se stessi uno grazie all'altro e possono finalmente esistere nella gioia.

Raperonzolo dalla voce di usignolo e  prigioniera nella torre,guarda se stessa racchiusa nella gabbia....

mercoledì 18 maggio 2011

Raperonzolo...la vera storia...


Tanto tempo fa, in un paese lontano lontano, vivevano un uomo e una donna. Da tanto tempo desideravano un bambino che tenesse loro compagnia e che portasse allegria nella loro piccola casa.
Un giorno la donna sentì che finalmente le sue preghiere sarebbero state esaudite : avrebbe presto avuto una creaturina da tenere tra le braccia.. Vicino alla casa dei due sposi,cirondata da alte mura,c'era la casa di una potente maga.Le mura celavano il suo magico giardino pieno di erbe officinali , di piante speciali e di fiori profumati. Nessuno poteva vedere cosa ci fosse all'interno delle mura tranne la donna che ,dalla finestra della sua camera da letto, passava lunghe ore a guardare fuori nella sua lenta attesa.Una mattina ,la donna scorse nel giardino delle piantine di raperonzoli: erano così belle e l'attiravano così tanto da non poter fare a meno di pensarci giorno e notte,fino a rifiutare ogni cibo che non fosse quello. Il povero marito,sapendo che spesso le donne in attesa desideravano cibi insoliti , e impaurito per lo stato di salute della moglie, decise di procurasi qualche piantina. Ma come? Tutti sapevano del carattere terribile della maga e di quanto fosse gelosa del suo giardino...non gli avrebbe mai permesso di cogliere qualcosa...Così , una notte di luna piena, l'uomo scavalcò il muro con l'aiuto di una lunga scala e rubò delle piantine di raperonzolo.La moglie fu così contenta e mangiò così di gusto che l'uomo non si preoccupò troppo del suo furto e quando la donna chiedette ancora di quelle piantine,tornò nel giardino proibito.Questa volta però , la maga lo aspettava nascosta dietro ad un cespuglio...-Così sei tu quello che mi ruba i raperonzoli di nascosto!Come osi intodurti nel MIO giardino?! La pagherai cara!- L'uomo cercò di difendersi spiegando che la moglie era in attesa e non poteva fare a meno di quelle piantine...-Bè-disse la maga-se le cose stanno così , prendi pure i raperonzoli ,ma sappi che quando la creatura sarà nata la dovrai dare a me!
L'uomo scappò via a gambe levate e dimenticò tutto quanto. Quando la moglie partorì una bella bambina, la maga si presentò puntuale, prese la neonata e la portò via. La chiamò Raperonzolo.

Passarono gli anni e Raperonzolo crebbe diventando molto bella.La maga la rinchiuse in una torre altissima priva di porta o di scale e andava da lei di giorno a portarle ciò che le occorreva.-Raperonzolo! Getta la treccia!- E dalla torre scendeva una treccia meravigliosa di capelli sottili e biondi come l'oro filato.La maga vi si arrampicava  ed entrava nella torre dalla finestra. Raperonzolo era quasi sempre sola e passava lunghe ore affacciata alla finestra guardando il cielo, i boschi,gli animali e..cantava per tenersi compagnia. La sua voce dolce e melodiosa risuonava nel silenzio propagandosi a distanza. Un giorno un principe che cavalcava nel bosco udì un magnifico canto: era la voce di Raperonzolo.Incantato si fermò e cercò di scoprire da dove venisse quella voce fatata...trovò la torre e cercò inutilmente la porta per poter salire e vedere la fanciulla che lo aveva incantato ma niente, la torre era sigillata all'esterno.Il principe tornò il giorno dopo e poi il giorno dopo ancora ,incapace di dimenticare quel canto e così facendo , un giorno si imbattè nella curiosa scena della maga che per salire gridava la formula per far scendere una treccia meravigliosa e arrampicarsi fin sulla cima della torre....



 
-Ecco come devo fare- si disse il principe, e quando la maga se ne fu andata, gridò-Raperonzolo, getta la treccia!- E dalla finestrella  arrivò la lunghissima treccia dorata. Il principe vi si arrampicò ed entrò dalla finestra. Raperonzolo si spaventò perchè non aveva mai visto un uomo prima , ma dopo un pò fece amicizia con lui e si accoprse che era di bell'aspetto.
Da allora , i due si incontravano ogni sera dopo che la maga se ne era andata e stavano insieme come marito e moglie. Erano felici e il principe aveva chiesto a Raperonzolo di sposarlo.

Si erano messi d'accordo per fuggire dalla torre con una fune di seta che il principe avrebbe portato e Raperonzolo avrebbe intrecciato per farne una scala.Dopo qualche tempo però, Raperonzolo disse sbadatamente alla maga-accidenti Signora, come siete diventata pesante, pesate più del principe!- A queste parole la maga si infuriò come mai prima - Creatura sciagurata e ingannatrice! Pensavo di averti allontanato da tutto e invece non è così!-Prese la treccia di Raperonzolo e la tagliò via.
Poi  portò la fanciulla in mezzo al deserto dove l'abbandonò al suo destino.La maga attese il principe , lo lasciò arrampicare sulla treccia e gli gridò-Raperonzolo non c'è più, la tua Signora Amata è volata via come un uccellino e non la rivedrai mai più!- Il principe ,preso dalla disperazione, si lasciò cadere dalla torre.Non morì ma i rovi lo accecarono e fu costretto  a vagare senza meta tra pianti e lamenti .
Dopo anni di peregrinazioni, giunse nel deserto dove Raperonzolo era stata portata dalla maga e dove viveva di stenti con i suoi due gemelli :un maschio e una femmina. Il principe la sentì cantare e la riconobbe.Raperonzolo vide il principe e gli si gettò al collo abbracciandolo e piangendo.Le sue lacrime bagnarono gli occhi del principe e fecero cadere il velo così che egli recuperò la vista. Egli la portò nel suo regno dove vivono ancora felici e contenti.